
Lo studio
Si tratta del trial clinico LATTE-2, durante il quale la fase iniziale di induzione della risposta alla terapia è stata eseguita su 309 partecipanti che hanno ricevuto la combo dei due farmaci una volta al giorno per 20 settimane. In totale, 286 partecipanti hanno avuto una soppressione del virus e sono entrati poi nella fase di mantenimento della terapia. Per questo sono stati divisi in tre gruppi: uno ha proseguito la terapia giornaliera, un altro è stato trattato con un’iniezione intramuscolare dei due farmaci ogni quattro settimane e l’ultimo ogni otto. A 32 settimane dall’inizio della terapia di mantenimento, la soppressione virale è rimasta nel 91% dei pazienti trattati per via orale, nel 94% di quelli trattati con un’iniezione ogni quattro settimane e nel 95% nel gruppo che riceveva l’iniezione ogni otto settimane. A 96 settimane, invece, la soppressione del virus sarebbe rimasta rispettivamente nell’84%, nell’87% e nel 94% dei pazienti. L’evento avverso più frequente è stato il dolore a livello del sito di iniezione, mentre meno dell’1% ha dovuto sospendere il trattamento a causa di effetti collaterali. Eventi avversi gravi sono stati riportati nel 10% dei pazienti nel gruppo trattato con le iniezioni e nel 13% nel gruppo trattato con terapia orale. Il trial è stato condotto in 50 centri tra Stati Uniti, Germania, Canada, Spagna e Francia in gran parte su uomini con un numero di cellule CD4+ di almeno 200 cellule/mm3. Per questo gli studi futuri dovrebbero prendere in considerazione più gruppi diversi di pazienti.
Fonte: Lancet
Reuters Staff
(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)
